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L’integrazione di gas verdi nelle reti

La trasformazione delle reti passa attraverso la digitalizzazione, ma non solo. Italgas ha pianificato, nel periodo 2022-2028, circa 100 milioni di euro di investimenti legati alle nuove connessioni di biometano. Tra le principali iniziative di sviluppo dei gas verdi si annoverano:

  • il progetto pilota di Power to Gas in Sardegna, nei pressi di Cagliari, prima applicazione in UE, finalizzato a verificare tutta la filiera dell’idrogeno verde, dalla produzione dell’idrogeno da energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici, alla distribuzione nelle reti fino a usi finali quali mobilità, applicazioni industriali e usi residenziali, che secondo i programmi sarà avviato nel corso del 2024. Italgas ritiene che la tecnologia Power to Gas rappresenti un’ulteriore modalità di convergenza dei settori gas ed elettrico, in grado di offrire una soluzione affidabile al problema della ridotta programmabilità delle risorse rinnovabili. L’impianto sarà collegato alle nuove reti “native digitali” che Italgas, tramite la consociata Medea, ha realizzato in Sardegna. La regione, un tempo l’unica in Italia non raggiunta dal gas naturale, può infatti contare oggi sull’infrastruttura più moderna del Paese; una rete che garantisce maggiore efficienza e qualità del servizio di distribuzione del gas e che, grazie anche a questo progetto, permetterà di accogliere e distribuire ai clienti finali gas rinnovabili, rendendo sempre più concreto il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • il design e la realizzazione di uno smart meter Italgas di nuova generazione, hydrogen ready, che integri funzionalità di misura e gestione dei gas verdi. Nel 2022 è stato prodotto e realizzato il primo prototipo e verso la fine del 2023 è prevista la produzione e l’installazione in campo di circa 20.000 pezzi di pre-serie, propedeutiche al successivo lancio commerciale previsto a fine 2024;
  • il piano di revamping dei laboratori Italgas, attraverso la revisione della missione, delle attività e dell’organizzazione degli stessi, perseguendo l’obiettivo di trasformarli in un vero e proprio centro di eccellenza europeo sul fronte del gas naturale e dei nuovi gas rinnovabili a supporto della transizione energetica;
  • lo sviluppo di un progetto di “reverse flow” a supporto dello sviluppo della filiera italiana del biometano, consistente nella progettazione di innovativi impianti distributivi bi-direzionali che permettano l’inversione del flusso del gas (dalla rete di distribuzione locale alla rete di trasporto nazionale) in presenza di un’immissione di biometano che non può essere completamente assorbita dalla rete di distribuzione nei periodi di bassa domanda dell’utenza. In particolare, attraverso la realizzazione di cabine bi-REMI è possibile far evolvere la rete di distribuzione da mera infrastruttura per il recapito di energia ai clienti finali a strumento evoluto di captazione del gas e rilancio sulla rete di trasporto del gas rinnovabile e non.